Concorsi scuola ci siamo. Ma nessuna contrapposizione tra il concorso ordinario – un impegno chiaro del Miur e che va avanti – e lo studio per cercare altre situazioni per stabilizzare alcune categorie dei precari storici. Una soluzione che accontenta entrambi: sia i candidati del concorso scuola ordinario, sia alcune categorie dei precari storici che potrebbero essere stabilizzate. I posti ci sono per entrambe le soluzioni mancando ben 200mila docenti.
Ecco i passi salienti dell’Audizione del ministro Bianchi sulle linee programmatiche presso la Commissioni riunite Cultura di Camera e Senato.
Il ministro dell’Istruzione Bianchi riprende le considerazioni sia della Senatrice Granato, sia del sen. Pittoni, trovando una mediazione tra le due posizioni, garantendo il concorso ordinario bandito nelle sue modalità, ma anche l’impegno a cui il Ministero sta lavorando per stabilizzare alcune categorie di precari.
Il Ministro infatti, ricordando il proprio impegno sui concorsi ordinario per tutti, ha anche garantito che il Miur è al lavoro, oltre che sulla procedura concorsuale bandita – sono già state individuate sale e postazioni – e che sarà espletata nei prossimi mesi; anche ad una soluzione di stabilizzazione, come richiesto da alcuni deputati e senatori della maggioranza delle Lega (come il sen. Pittoni).
Il sen. Pittoni ha, infatti, più volte ribadito la necessità di affiancare al concorso ordinario anche un percorso di stabilizzazione per i precari storici.
“Dobbiamo aumentare i livelli di istruzione – ha detto il Ministro – e porre maggiore enfasi su formazione professionale e tecnica. Ampliare il sistema, e non metterlo in contrapposizione! Ricordando anche la necessità di investire sulle STEAM e sulle capacità di sperimentazione!”
Sul concorso ordinario arriva la rassicurazione del Ministro che dice testualmente: “attenzione: abbiamo degli obblighi lasciati dai predecessori”.
“Non ho idea di un intervento magico, stiamo lavorando, avendo chiare le posizioni di ognuno. Bisogna trovare soluzioni praticabili, sono convinto che dobbiamo andare verso la formazione di tutti i docenti, un corpo che non ha confronti in Ue, dobbiamo prendere coscienza e realtà” – ha continuato il Ministro.
“Non solo abbiamo i numeri ma anche le diverse categorie sono state enumerate, quindi abbiamo i numeri e abbiamo il monitoraggio, sappiamo esattamente chi c’è dentro ad ogni categoria. Il tema è molto chiaro, ma attenzione: noi abbiamo da una parte degli obblighi che ci sono stati lasciati dai predecessori; dall’altra abbiamo la necessità di proporre percorsi adeguati a tutte le tipologie. Ed è a questo che stiamo lavorando, non ho l’idea di un intervento magico, ci stiamo lavorando su, avendo chiara la proposta di legge sul tavolo e anche le posizioni che mi sono rimaste dalle normative precedenti.”
“Bisogna trovare soluzioni praticabili con le strutture che abbiamo. Io sono convinto che dobbiamo graduare le nostre operazioni rispetto alle nostre capacità. Io devo valutare i bisogni rispetto alla capacità di rispondere ai bisogni.”
“Il lavoro che dobbiamo fare tutti insieme nei prossimi mesi è un lavoro titanico. In Italia la parola riforma della scuola non si può usare ma tutti abbiamo il dovere di pensare all’emergenza e al dopo emergenza”.
“Abbiamo il tema del transitorio: come recuperare coloro che hanno accumulato esperienza e che hanno bisogno di stabilità e recuperare la loro continuità didattica – ha detto il ministro dell’Istruzione -, su quasi 500 mila posti comuni, abbiamo oltre 200 mila docenti a tempo determinato con situazioni diverse: la cosa sbagliata e trattarli tutti allo stesso modo, è sbagliato questo. Noi abbiamo imparato che ci sono diverse categorie, sono persone con esperienze, titoli e esperienze diverse. Stiamo ragionando col Mef per capire come riconoscere esperienza e merito diversi e permettere di far confluire queste persone all’interno di una visione stabile della loro vita e le loro professione per far partire la macchina di una assunzione regolare e continua”.
In pratica, il Miur sta lavorando per alcune categorie di precari ad altre soluzioni.
Il Ministro rassicura contro le contrapposizioni in pratica accontentando tutte le forze di maggioranza: “Vedo che all’interno della stessa maggioranza che affronta i problemi del Paese vi sono visioni diverse, è chiaro che noi dobbiamo affrontarle, ma se noi le affrontiamo in termini di bivio, il bivio metterà in difficoltà tutti. Ad ogni modo, stiamo lavorando insieme al Presidente del Consiglio su questo”. In pratica, nessuno out out o bivio, il concorso abilitante ed ordinario nei prossimi mesi subito, e contemporaneamente un piano di stabilizzazione per i docenti precari e storici abilitati che non dovessero superare il concorso ordinario.